Secondo uno studio scientifico della University of St. Andrews, le sigarette elettroniche sono capaci di ridurre del 99% i danni ai polmoni e ai denti procurati dalle sigarette tradizionali.
In queste settimane di comunicazione negativa e di campagne contro il vaping, affiorano molteplici ricerche scientifiche che ne attestano, invece, i vantaggi per la salute.
Uno studio realizzato nel Regno Unito e condotto dalla University of St. Andrews dimostra infatti che, in condizioni operative adeguate, una sigaretta elettronica può ridurre gli agenti cancerogeni del fumo delle sigarette tradizionali più del 99%.
Il fumo di sigarette è quindi maggiormente rischioso. La potenza cancerogena delle sigarette elettroniche, se confrontata con quella delle bionde, è pari a meno dell’1 per cento.
È importante sottolineare come la sigaretta elettronica debba essere usata in condizioni appropriate. Ciò significa impostare il wattaggio consigliato in funzione del dispositivo e dell’atomizzatore in funzione.
Infatti, l’unico periodo nello studio in cui le aldeidi misurate nel vapore erano notevolmente elevate era quando la tensione era troppo alta, e la sigaretta elettronica in questione produceva colpi secchi.
Bisogna sempre realizzare combinazioni ottimali di impostazioni del dispositivo, e avere una formulazione corretta del liquido che viene svapato. Seguendo anche i suggerimenti del proprio negoziante di fiducia.
In tal modo, le emissioni di sigarette elettroniche hanno una potenza cancerogena drasticamente inferiore, se paragonata al fumo delle sigarette tradizionali.
Continuano ad aumentare gli studi scientifici che dimostrano la comprovata efficacia della sigaretta elettronica nel percorso di riabilitazione per l’abbandono della sigaretta tradizionale. In questo articolo abbiamo spiegato perché i vapers italiani possono sentirsi al sicuro.
Se, invece, vorresti provare la sigaretta elettronica ma non hai ancora deciso di farlo, in quest’altro articolo ti diamo 5 buoni motivi per farlo.
È possibile visionare lo studio scientifico trattato nell’articolo che stai leggendo, consultando la pagina del BMJ Tobacco Control.