I riscaldatori di tabacco rappresentano una delle ultime frontiere dei prodotti da tabacco. Il meccanismo essenziale che ne sta alla base, il sistema heat-not-burn, promette di non produrre né fumo né cenere, perché la sigaretta non viene bruciata, ma riscaldata.
Ciononostante, diverse evidenze scientifiche dimostrano che il tabacco riscaldato non è una buona soluzione, per due motivi: in prima istanza, non aiuta a smettere di fumare; in secondo luogo, le emissioni di agenti cancerogeni dei dispostivi, se confrontati con quelli di una normale sigaretta elettronica, sono nettamente maggiori.
I riscaldatori di tabacco non sono strumenti adatti per smettere definitivamente di fumare
I riscaldatori di tabacco vengono promossi come strumenti per la dissuefazione dal fumo. Tuttavia, la European Respiratory Society ha emesso un documento in cui ne sconsiglia l’utilizzo quale strumento di riduzione del danno da fumo, poiché i contenuti di nicotina, di standard, sono sempre i medesimi. E non vi è possibilità di riduzione dei volumi nicotinici, come avviene per le sigarette elettroniche, da guardare in un’ottica di percorso per l’abbandono definitivo del fumo.
Il sistema heat-not-burn dei riscaldatori di tabacco, inoltre, riduce apparentemente i livelli di sostanze tossiche correlate alla combustione della carta delle sigarette e del tabacco. Ma non come la sigaretta elettronica.
Roberto Boffi, pneumologo responsabile del Centro antifumo dell’Istituto Tumori di Milano, afferma: “[I riscaldatori di tabacco, ndr] contengono tabacco trattato e non liquidi come le e-cig classiche, una differenza che porta lo svapatore, che decida di provarle, a ricominciare ad assumere nuovamente tabacco”. L’evidenza che l’uso quotidiano di sigarette elettroniche possa portare il fumatore definitivamente a smettere è acclarata e più volte scientificamente dimostrata.
Le emissioni dei riscaldatori di tabacco sono maggiori delle sigarette elettroniche
Due evidenze scientifiche pubblicate sul celebre sito PubMed dimostrano come la sigaretta elettronica sia la soluzione migliore per smettere fumare.
La prima, una ricerca pubblicata dall’équipe del professore Konstantinos Farsalinos, realizza una comparativa dei livelli di emissione di un’iQOS, di una sigaretta tradizionale e di una sigaretta elettronica. Le conclusioni della ricerca riportano la rilevazione di maggiori quantità di carbonile nei riscaldatori di tabacco rispetto alla sigaretta elettronica, la quale riduce del 92,2-99,8% l’esposizione ad agenti cancerogeni.
La seconda ricerca, condotta da Davis B. e collaboratori del dipartimento di Biologia molecolare dell’Università della California, è volta a determinare le potenzialità di danno del filtro a film polimerico delle sigarette complementari ai riscaldatori di tabacco. I risultati riportati sono i seguenti:
Dopo l’uso si è osservata una carbonizzazione dovuta alla pirolisi (una forma di decomposizione termochimica della materia organica) nel tappo del tabacco. Quando sono state seguite le istruzioni del produttore per la pulizia, sia la carbonizzazione del tappo del tabacco che la fusione del filtro a film polimerico sono aumentate.
L’analisi del filtro a film polimerico ha rivelato il rilascio di formaldeide cianoidrina a 90° C, che è ben al di sotto della temperatura massima raggiunta durante il normale utilizzo.
Department of Molecular, Cell and Systems Biology, University of California, Riverside, California, USA
Conclusione: se vuoi smettere di fumare, o se vuoi ottenere una riduzione della nicotina e degli agenti cancerogeni, scegli la sigaretta elettronica
Lo affermano le osservazioni scientifiche sopracitate: le sigarette elettroniche sono uno strumento più adatto dei riscaldatori di tabacco per poter smettere di fumare e per ridurre del 99% l’esposizione ad agenti cancerogeni appartenenti al gruppo carbonilico.