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Il prof. Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, è sempre stato a favore delle sigarette elettroniche. Ma forse qualcuno lo sta dimenticando

Siamo nel bel mezzo di una campagna di disinformazione montata contro le sigarette elettroniche, veicolando gli ultimi episodi avvenuti negli Stati Uniti a dispetto di un intero settore. Settore, questo, che si propone come alternativa concreta al fumo nocivo delle sigarette combustibili.

È sempre meglio rinfrescare la memoria, facendo riemergere testimonianze e dimostrazioni scientifiche a favore di uno strumento utilizzato da oltre un milione di persone (solo in Italia).

Ricordiamo, quindi, alcuni degli interventi del prof. Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia medica del Cro di Aviano. Il prof. Tirelli fa parte del Comitato Scientifico internazionale a sostegno della sigaretta elettronica.

La sigaretta elettronica riduce drasticamente gli agenti cancerogeni

Nel 2016, il prof. Tirelli, in merito alla sigaretta elettronica, rivelava ad AgiVape: “Ogni sigaretta tradizionale presenta 70 agenti cancerogeni identificati e migliaia di altre tossine nocive. I camici bianchi possono, e devono, avere un ruolo importante nell’aiutare il proprio assistito a perdere il vizio.“

A tal proposito, Tirelli ricordava la differenza di agenti cancerogeni, fra combustione e vaporizzazione: “Diversi studi hanno dimostrato come l’uso delle e-cig sia efficace per dire addio per sempre alle “bionde” o a ridurne significativamente l’impiego. Una e-cig non e’ accesa, non brucia e non produce le sostanze cancerogene provenienti dalla combustione di tabacco e carta delle sigarette tradizionali. I medici non devono ignorare queste nuove tecnologie“.

Il problema è la combustione

Per Repubblica, Tirelli dichiarava: “Umberto Veronesi, che era favorevole alla sigaretta elettronica, ripeteva che la gestualità era lo scoglio da superare. La nicotina in sè – ad un dosaggio controllato – non è rischiosa. Sono tossiche e cancerogene le oltre 60 sostanze prodotte dalla combustione della sigaretta, che il fumatore inala”.

Poi aggiunge: “le sigarette elettroniche non bruciano ma vaporizzano, senza produrre sostanze tossiche. E lo dimostrano gli studi: nelle urine di un fumatore di bionde ci sono residui di queste sostanze tossiche, a cominciare dal benzene, che, dopo dieci giorni di astensione dal fumo, non ci sono più”

Svapare riduce del 99% i danni delle sigarette tradizionali

Uno studio realizzato nel Regno Unito e condotto dalla University of St. Andrewsdimostra infatti che, in condizioni operative adeguate, una sigaretta elettronica può ridurre gli agenti cancerogeni del fumo delle sigarette tradizionali più del 99%.

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