Le fake news sulle sigarette elettroniche, dagli ultimi avvenimenti negli Stati Uniti, divampano ogni giorno. Ecco perché oggi intendiamo sfatare 5 bufale conclamate sullo svapo, esponendo chiare e concise ricerche scientifiche.
Da anni le sigarette elettroniche sono oggetto di falsità e di fake news, che ogni giorno circolano sul web senza alcun controllo. La maggior parte delle volte non si hanno conoscenze in merito; ciò comporta maggiori timori nei confronti di uno strumento innocuo, nei termini della legalità.
Per questo motivo smentiremo 5 bufale conclamate sulle sigarette elettroniche, corredando argomentazioni scientifiche chiare e oggettive.
1. La sigaretta elettronica causa infezioni ai polmoni
Recentemente si sono moltiplicati a vista d’occhio i casi di infezioni polmonari, in particolar modo negli Stati Uniti, ove si sono verificate anche delle morti. In realtà, tali infezioni non sarebbero direttamente correlate alla sigaretta elettronica, quanto al liquido che essa contiene.
Sebbene le indagini siano ancora in corso, emerge molto chiaramente che tutti i casi segnalati riportano la presenza di prodotti a base di cannabinoidi. Livelli estremamente elevati di acetato di vitamina E chimica sono stati trovati in quasi tutti i prodotti di svapo contenenti cannabis che sono stati analizzati nell’ambito dell’indagine.
I vapers italiani sono al sicuro, poiché l’Unione europea ha assolutamente vietato l’idrochinone a causa dei suoi potenziali effetti cancerogeni.
2. Le sigarette elettroniche esplodono
Altra memorabile bufala riguarda le esplosioni delle sigarette elettroniche.
Nell’Unione Europea tutti gli hardware prodotti devono avere meccanismi di controllo dei componenti elettronici e chip di voltaggio, nel rispetto rigoroso degli standard qualitativi e di sicurezza. In tal caso, il rischio di esplosioni della batteria rasenta lo zero.
Casistiche in cui sono accaduti avvenimenti similari riportano difetti di produzione, materiali di bassa fattura, settaggi del voltaggio elevati e riparazioni/produzioni artigianali, come nel caso di un cittadino della Florida che realizzò da sé la propria sigaretta elettronica.
3. Lo svapo passivo è dannoso
Molte persone pensano che lo svapo passivo sia pericoloso per la salute, tanto quanto possa esserlo il fumo delle sigarette tradizionali.
In realtà, un report della Sanità Pubblica del Regno Unito smentisce del tutto questa bufala, rilevando che non sono stati identificati rischi per la salute causati dallo svapo passivo.
4. I liquidi contengono sostanze cancerogene
I liquidi legali per sigarette elettroniche sono completamente sicuri. Sebbene siano dei composti chimici, non contengono sostanze cancerogene.
La loro composizione consta semplicemente di acqua, glicole propilenico, glicerina vegetale, aromi e differenti gradazioni di nicotina, se previsti.
A livello legislativo, le norme che regolamentano la produzione e la vendita dei liquidi e degli aromi per sigarette elettroniche sono rigorose.
Grazie alla Direttiva Europea del 2014 (TPD), i produttori di sigarette elettroniche sono obbligati a comunicare al Ministero della Salute, con sei mesi di anticipo prima della commercializzazione definitiva, tutte le caratteristiche sia dell’hardware che dei liquidi con nicotina, tra cui componenti, emissioni e dati tossicologici.
5. Fumare le sigarette combustibili fa meno male
Per tutte le considerazioni precedentemente elencate, possiamo tranquillamente confermare che le sigarette elettroniche fanno certamente meno male rispetto alle sigarette tradizionali.
Svapare comporta una riduzione del 99% dei danni delle sigarette tradizionali, grazie alla totale assenza di agenti cancerogeni nei liquidi per sigarette elettroniche.